La Corte d’Appello conferma la condanna per Alessandro Maja, imputato per la strage familiare del maggio 2022.
La Corte d’Assise d’Appello di Milano ha confermato la condanna all’ergastolo per Alessandro Maja, 57enne di Samarate che, nel maggio 2022, ha ucciso la moglie Stefania Pivetta e la figlia 16enne Giulia. Il figlio maggiore di 23 anni, Nicolò, è sopravvissuto all’attacco ma è rimasto gravemente invalido.
La sentenza per Alessandro Maja
A confermare la sentenza oggi è stata la Corte d’Assise d’appello di Milano che ha condannato Alessandro Maja all’ergastolo, e a un anno e mezzo di isolamento diurno. La difesa dell’uomo ha tentato di ottenere una riapertura del processo chiedendo una nuova perizia psichiatrica, sostenendo che l’uomo soffrisse di una grave depressione con delirio distruttivo.
Tuttavia, l’accertamento nel processo di primo grado ha stabilito che Maja era pienamente capace di intendere e di volere al momento dei fatti. “Non vi è dubbio alcuno che Alessandro Maja volesse eliminare tutti i membri della propria famiglia, forse anche se stesso”, spiegano i giudici.
Sebbene disponesse di beni immobili e di una consistente liquidità, Maja non ha mai offerto alcun risarcimento per le lunghe e costose cure necessarie al figlio Nicolò, assente durante il processo perché ricoverato in ospedale per un nuovo intervento chirurgico programmato.
Nonostante la conferma della sentenza, l’avvocato Gino Colombo, difensore di Maja, ha annunciato l’intenzione di fare ricorso in Cassazione: “Siamo convinti di quello che ha sostenuto il nostro psichiatra e lo porteremo avanti. Soffre di una depressione maggiore con delirio distruttivo, è pacifico”.
I dettagli della tragedia di Samarate
Una tragedia che ha sconvolto la comunità di Samarate, quando Alessandro Maja – interior designer di 60 anni – ha massacrato la sua famiglia nelle prime ore del mattino del 4 maggio 2022. L’uomo prima ha ucciso la moglie Stefania Pivetta, prendendola a martellate mentre riposava sul divano.
Poi ha aggredito la figlia Giulia, che si trovava invece nella sua camera da letto. Il 59enne ha tentato di uccidere anche il figlio maggiore Nicolò, che per mesi è rimasto su una sedia a rotelle a causa delle gravi ferite riportate. Maja non accettava che sua moglie volesse separarsi da lui, agendo con una furia omicida immane contro tutta la sua famiglia.